top of page

PRIMO ATTO. 

 

FILM: che mondo in deserto giorno in sogno muta

CANTO:No

 

Volevo un testo che non piangesse, che non sputasse sentenze, che non desse risposte preliminari col solo scopo di rendersi inintelleggibile. Ed è per questo che quello che segue non è un testo scritto da donne per le donne, perché io non sono uno e non sono una, io sono una pluralità che dice “io”. Un “io” contro la finzione del piccolo me che si traveste da universale e che prende la sua viltà per il diritto a cancellare in nome di altri tutto ciò che lo contraddice.

 

CANTO: No

BALLATA BRUTALE

Manifesto Brutal performa cantando i canti d'insurrezioni fallite, di piogge dimenticate.

PRENDE la Mano ad Aiace e uccide suo fratello.

 

Manifesto perché avanza per invettiva, insulto, inganno.

 

Manifesto fa della lingua organo barocco, pubblicitario.

Le parole d'ordine, come le bombe, vanno maneggiate per essere disinnescate.

 

Fra quello dei nemici metti anche il tuo nome

 

Brutale è il presente che c'è dato vivere: apologia di moderno spazio sacro:

Lo spazio tra gli occhi e lo schermo.

La copia di una copia, di una copia, di una copia.

 

Avvelenare i pozzi

Innalzeremo la poesia e il canto a difesa di ciò che già abbiamo perduto.

Innalzeremo l'immagine per destituire l'immensa quantità di spazzatura che ogni giorno siamo costretti a leggere, replicare, produrre, riprodurre.

 

Odia chi con dolcezza guida al niente

 

Innalzeremo la poesia e il canto a difesa di ciò che già abbiamo perduto.

Innalzeremo l' immagine per destituire l'immensa quantità di spazzatura che ogni giorno siamo costretti a leggere, replicare, produrre, riprodurre.

 

Odia chi con dolcezza guida al niente

 

MUSICA: ISCHEMIA

APRI NEON

CANTO: ferite ferit


 

lu povero cuore mio

ferite ferite

ma tutto insaguiet

ma tutt insaguiet

e tutt insaguiet

insaguinato


 

e insaguinato

ma tutto insaguiet

insaguinato

lì’amante mia fidele

ue lì’amante mia fidele

lì’amante mia fidele

me vitrarire


 

Perché scrivo questo libro? Perché non sono innocente. Vivo in Francia. Vivo in Occidente. Sono bianca. Niente può assolvermi. Detesto la buona coscienza bianca. La maledico. Essa siede a sinistra della destra, nella culla della democrazia. E' lì che ha regnato a lungo, raggiante e risplendente. Oggi, è sciupata, logora. I suoi vecchi demoni l'afferrano e le maschere cadono. Ma respira ancora. Grazie a Dio, non è riuscita a conquistare il mio territorio. Io non cerco alcuna scappatoia. Certo l'appuntamento con il grande Sud mi spaventa, ma mi arrendo. Non sfuggo lo sguardo dei salta-bordo, e non distolgo il mio dai morti di fame, dai clandestini che si arenano sulle nostre rive, morti o vivi. Io preferisco sputare il rospo: sono una criminale. Ma estremamente sofisticata.

CANTO: ferite ferite

 

nun l’ha truvat

l’amante meglio di me

nun l’ha truvat

e ivi voti cunnavi

ma ivi voti cunna

a ivi voti cunnavi

m’ha risoluta

e segni che di core

e segni che di core

e segni che di core

nun simme nata a vot

o le li

tengo na pena da murì

che pena e che dolore

che diavolo è l’amore

o le li

tengo na pena da murì

che pena e che dolor

che diavolo è l’amore

 

MUSICA: ISCHEMIA

APRI NEON

FILM: POWER

MUSICA: ISCHEMIA

 

La differenza tra poesia e retorica

sta nell'essere pronta a uccidere

te stessa al posto dei tuoi figli.

 

Sono intrappolata in un deserto di crude ferite da arma da fuoco-

e un bambino morto che trascina la sua nera faccia spappolata fuori dai- confini del mio sonno

 

il sangue dalle sue guance e gambe trivellate

è il solo liquido d'intorno

e il mio stomaco si rivolta al gusto

immaginato

mentre la mia bocca si spacca in labbra

aride

senza coerenza o ragione

assetata dell'umidore

del suo sangue

che gocciola nel biancore

del deserto in cui mi sono persa

senza immagini o magia.

Cercando di ricavare forza da odio e distruzione

cercando di guarire coi miei baci mio figlio che muore

soltanto il sole sbiancherà più in fretta le sue ossa.

 

(il poliziotto che sparò a un ragazzino di dieci anni nel Queens era ritto su di lui con le scarpe da sbirro nel suo sangue di bambino e una voce disse “crepa piccolo figlio di puttana”

e ci sono registrazioni a provarlo.

Al processo il poliziotto sostenne in sua difesa “non avevo notato nè la statura né altro solo il colore” .

E ci sono registrazioni a provare anche questo.)

 

Oggi quel bianco di 37 anni

da 13 anni in polizia

è stato rimesso in libertà da 11 bianchi

che hanno affermato d'essere

soddisfatti giustizia è stata fatta

e una Donna Nera che ha detto

“mi hanno convinta” intendendo

hanno trascinato il suo metro e 50

di Donna Nera

sopra i carboni ardenti

di 4 secoli di collusione tra maschi bianchi

fino a che lei ha ceduto il primo vero potere

che avesse mai avuto

e cementato il suo utero per dare sepoltura ai nostri figli.

 

 

Non sono stata capace di toccare la distruzione dentro di me.

Ma se non imparo a utilizzare la differenza tra poesia e retorica

anche il mio potere scorrerà corrotto come muffa velenosa

o giacerà molla e inutile come un cavo scollegato

e un giorno prenderò la mia spina adolescente

e la collegherò alla presa più vicina

stuprando una bianca di 85 anni

che è la madre di qualcuno

e mentre la colpisco fino a farla svenire e do fuoco al letto

un coro greco canterà in un tempo di ¾ “poveretta.

Non aveva mai fatto male a una mosca. Che bestie che sono”.

 

CHIUDI NEON

SECONDO ATTO.

FILM: ALBICANSA

CANTO:NANNARE

MUSICA: PAPA NACHT INNET QUATSCH

FILM: VOTATI A UN SOGNO CHE RENDE SOLITARI

Giovani come gli incendiari di oggi poco
Sapendo forse come gli incendiari di oggi
Sapendo altro e altro non sapendo
Votati a un sogno che rende solitari
Nel traffico circolare di merce con merce
I loro nomi dimenticati e cancellati
Nel nome della nazione dalla memoria
Della nazione qualunque cosa sia o diventi
Nella miscela attuale di violenza e oblio
Nel freddo spaziale senza sogni
IO AIACE CHE IL SUO SANGUE SPARGE
CURVO SULLA SPADA NELLA SPIAGGIA DI TROIA

Nello scroscio bianco
Della fine dei programmi tornano gli dei
Brucia la nostalgia della rima pura
Che mondo in deserto giorno in sogno muta
Nello spazio einsteiniano la rima barzelletta arguta 

L'onda lucente la schiuma rifiuta
Il monumento di Brecht una pianta sparuta
Di prugne e così via quanto fornisce
La lingua o il rimario tedesco
L'ultimo programma è l'invenzione del silenzio
IO AIACE CHE IL SUO SANGUE


 

TERZO ATTO

APRI NEON

MUSICA: SALA INCONTRI

CUT UP FLUIDI

Vorrei che le mie lacrime di donna si trasformassero in proiettili.

Alle parti viaggiatrici di me stessa.

In divenire.

Afrekete.


 

Ogni gesto, anche il più minuscolo ha un senso, ogni gesto, anche il più minuscolo, ha delle conseguenze. Il torpore e l'indifferenza non devono ingannare: la spiaggia osserva e controlla i più piccoli dettagli.


 

Tra il mio crimine e me c’è una bomba. Io sono detentrice del fuoco nucleare. Tra il mio crimine e me, c'è anzitutto la distanza geografica e poi la distanza geopolitica. Ma ci sono anche le grandi istanze internazionali, l'onu, il fmi, lo tan, le multinazionali, il sistema bancario. Tra il mio crimine e me ci sono le istanze nazionali: la democrazia, lo stato di diritto, la repubblica, le elezioni. Tra il mio crimine e me ci sono delle belle idee: i diritti dell'uomo l'universalismo, la libertà, l'umanesimo, la laicità, la memoria della shoah, il femminismo, il marxismo, il terzo mondismo. Tra il mio crimine e me c'è il rinnovamento e la metamorfosi delle grandi idee nel caso in cui l'anima bella dovesse scadere: il commercio equo, l'ecologia, il commercio bio. Tra il mio crimine e me c'è il sudore e il salario di mio padre gli assegni familiari, le ferie, i diritti sindacali, le vacanze scolastiche, le colonie estive, l'acqua calda. il riscaldamento, i trasporti, il mio passaporto...


 

Vorrei che le mie lacrime di donna si trasformassero in proiettili.

Alle parti viaggiatrici di me stessa.

In divenire.

Afrekete.

Alla ragazza pallida che corse incontro alla mia macchina a Staten Island una mezzanotte con addosso solo un abito da sera e scalza gridando e piangendo, “signora, la prego, mi aiuti, mi porti all'ospedale, signora...” la sua voce era un misto di pesche troppo mature e campanelli ; aveva l'età di mia figlia, correndo lungo le curve alberate di Van Duzer Street.

Inchiodai l'auto e mi sporsi per aprire la portiera. Era estate inoltrata. “Sì, sì cercherò di aiutarla” le dissi. “Salga in macchina”.

E quando vide la mia faccia sotto un lampione la sua si riempi di terrore. “Oh no” guaì. “Lei no”. Poi si girò di scatto e ricominciò a correre.

Che cosa avrà visto nella mia faccia Nera da farsi prendere da un tale orrore? Gettandomi nell'abisso tra ciò che ero e come lei mi vedeva. Sola e senza aiuto.

Mi allontanai con l'auto.

Nello specchietto retrovisore vidi l'incarnazione del suo incubo raggiungerla all'angolo – giacca di pelle e stivali, maschio e bianco.

Mi allontanai con l'auto sapendo che probabilmente sarebbe morta da stupida.


 

Ogni gesto, anche il più minuscolo ha un senso, ogni gesto, anche il più minuscolo, ha delle conseguenze. Il torpore e l'indifferenza non devono ingannare: la spiaggia osserva e controlla i più piccoli dettagli.


 

BALLATA BRUTALE N2

MANIFESTO BRUTAL PUNTA IL DITO CONTRO SE STESSO

 

MANIFESTO BRUTAL ANAFORA, OBLIO E SUDORE.

 

LO CHIEDE A TE CHE ABITI INTORNO A NOI:

STAI SEDUTO BENE? SEI COMODO?

 

LA TUA VITA è CIO' A CUI TENDEVI?

 

SE NON SI ASPIRA AL GODIMENTO NON C'è MOTIVO DI COMBATTERE, CI INSEGNA IL MAESTRO CINESE.

 

MANIFESTO BRUTAL GESTO, PAUSA, FURTO.

 

Brutale è il presente che c'è dato vivere: apologia di moderno spazio sacro:

Lo spazio tra gli occhi e lo schermo.

La copia di una copia, di una copia, di una copia.

Brutale è il presente che c'è dato vivere: apologia di moderno spazio sacro:

Lo spazio tra gli occhi e lo schermo.

La copia di una copia, di una copia, di una copia.

 

ODIA CHI CON DOLCEZZA GUIDA AL NIENTE

ODIA CHI CON DOLCEZZA GUIDA AL NIENTE


F​ILM: VOTATI A UN SOGNO CHE RENDE SOLITARI- OVERLAPPING - TITOLI DI CODA

 

FILM:

Corporalmente corretto

non è un corpo

è esperienza del margine esecutivo

della colonia

su me

sopra me

sotto me

asseragliata me

 

è ambiguo colonia

ricorda vacanze sterili

di nonni

persi in vita

 

Colonia è colonna

capitolina

dorica

ionica

su interi pezzi

di terre assenti

doppie assenze

di stare qui e stare lì

e non essere ovunque

CANTO: No

Io manifesto nuda vita

friggo

il potere sovversivo

del trauma

 

Mi riduco in pastiglia

autoimmune

mentre tutti

con gli occhi d'asfalto

mi linciano

chimerici

e tifano Desoggettivazione operativa

Grassa

Katamenica

Mestruata nel senso di sangue

Perdo Pezzi

Kataboloci

Prendo pezzi

cagna, slut, raf, demau, scum

manifesto per l'eliminazione

del maschio mano sul culo

vecchio bavoso

che non muori

e che la tua vita intollerabile

l'hai strisciata sulla mia cellulite

per sempre inaudita

 

e io ruggente puttana

sputo su hegel

ninetto

ippocrate

sputo anche su una mia zia lontana

apro le viscere

perfette e precarie

le faccio asportare

e scelgo di avere

in cambio

qualcosa con cui pagare.

 

CANTO: NO!

Anche una cagna

schifosa animale

senza un pezzo

e raschiando

oggi

ha potuto comprare

canti, al mercato del pesce

qui sulla costa occidentale.

 

 

Exhibitions

Add an Exhibition Name

Venue Name, City, March 7 - September 10 - 2023

Add an Exhibition Name

Venue Name, City, July 17 - October 1 - 2023

Add an Exhibition Name

Venue Name, City,  April 16 - November 8 - 2023​

Awards

Add Award Name / Add City - 2023

Add Award Name / Add City - 2023

Add Award Name / Add City - 2023

Add Award Name / Add City - 2023

Contact

info@mysite.com / Phone: 123-456-7890

500 Terry Francois Street, San Francisco, CA 94158

bottom of page